Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo
 
Focus - Banda Veja, Banda Soulia
Un progetto del comune di San Paolo cervo e della Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo.

Un sentiero che unisce quasi tutte le frazioni dei tre comuni (San Paolo Cervo, Campiglia Cervo e Quittengo), da percorrere una volta o a tappe. Un anello fruibile praticamente tutto l’anno, per godere dei vari aspetti naturali che le stagioni propongono nel loro eterno susseguirsi. Un’immersione nella storia dell’alta valle del Cervo grazie ai pannelli esplicativi dei “punti di interesse”.

Un invito a cogliere i particolari che a ogni angolo si propongono. Panorami, boschi, testimonianze, flora, fauna, architettura rurale, ville ottocentesche, chiese, cappelle votive, mulattiere, affreschi, meridiane, mulini, cave di sienite, ponti, torrenti, lavatoi e molto altro ancora. Banda Veja e Banda Soulia non sono altro che i nomi dei due versanti (Banda) della valle che confluiscono nel torrente Cervo. La parte più in ombra (Veja) corrisponde ai comuni di San Paolo Cervo e Campiglia Cervo, nel tratto da Ribella a Gliondini, mentre la parte più soleggiata (Soulia) ai comuni di Campiglia Cervo e Quittengo, da Forgnengo a Rialmosso.

Abbiamo immaginato questo percorso partendo dal punto più basso (Parco delle Cave presso Balma) poi, in senso orario, via verso Ribella e su fino al Santuario di San Giovanni d’Andorno, discesa a Campiglia, risalita a Piaro, su e giù fino al belvedere del Monte Pila a Ortodosso (unico punto da cui si può vedere l’anello per intero) e infine ridiscesa al punto di partenza.

L’intero anello si percorre in circa 6 ore di cammino con passo spedito, ma consigliamo di dedicare due giorni per gustarlo appieno:

- Primo giorno: Parco delle Cave presso Balma - Santuario di San Giovanni d’Andorno (con pernottamento in loco).
- Secondo giorno: Santuario di San Giovanni d’Andorno - rientro al Parco delle Cave.

Ovviamente l’anello si può percorrere anche in senso contrario (antiorario), oppure seguendo le varianti suggerite o a tappe e in questo caso vi segnaliamo che da ogni frazione si raggiunge comodamente il fondovalle.
Le cave di sienite della Balma
punto di interesse n°1

Le cave di sienite della Balma sul versante di San Paolo Cervo sorgono su terreni di proprietà comunale e le amministrazioni che si sono succedute negli anni - dal 1840 al 1979 - hanno provveduto a regolamentarne lo sfruttamento, dopo un iniziale periodo in cui l'estrazione era libera. Iniziando dalle aste con incanto, si procedeva con la stesura di contratti e capitolati rigorosi volti a salvaguardare la pubblica incolumità e a garantire anche la realizzazione di opere di utilità collettiva.
Il Parco degli Arbo e la "Civiltà del Castagno"
punto di interesse n°2

Inaugurato nel 1988 a cura della Pro Loco di Riabella e del DocBi in località "Sit di Vegge", a poche centinaia di metri dall'abitato, il Parco dei Castagni (Arbo in dialetto) valorizza un'area in cui si sono conservati alcuni castagni plurisecolari di notevoli dimensioni.
Il castagno (Castanea sativa) ha sempre rappresentato per la montagna biellese una risorsa insostituibile, tanto che un tempo lo si definiva semplicemente Arbo, cioè l'albero per eccellenza.
Belvedere del Mazzaro
punto di interesse n°3

                                                                                                                                       
Ville Magnani e Biglia e la Trüna
punto di interesse n°4

Costruita nella seconda metà dell'Ottocento dal grande impresario Giovanni Pietro Magnani (1812-1893), detto "Magnanin", principale benefattore del Comune di San Paolo Cervo, Villa Magnani posa su un terrazzo artificiale sostenuto da possenti archi in pietra.
L'edificio è costituito da tre piani collegati da un elegante scalone. Tutte le stanze presentano decorazioni affrescate di eccezionale qualità. Il complesso comprende anche una scuderia, una pescheria, una ghiacciaia e un grande parco.
Villa Mazzuchetti e le opere dell'ing. Alessandro Mazzuchetti
punto di interesse n°5

Costruita nel 1877 dall'ingegnere Alessandro Mazzuchetti (1824-1894) di Mortigliengo, Villa Mazzuchetti è una delle più eleganti dimore signorili della Alta Valle, dotata di torre panoramica, terrazzo e parco.
Laureatosi in Ingegneria idraulica e in Architettura civile all'Università di Torino, il Mazzuchetti entrò presto nel corpo reale del genio civile e fu impiegato nel servizio di costruzione delle strade ferrate, potendo perfezionare le proprie conoscenze durante vari soggiorni all'estero.
Santa Maria di Pediclosso (XII sec.)
punto di interesse n°6

Importante rettoria medievale, Santa Maria di Pediclosso è la chiesa più antica di tutta la Valle. Benché ancora menzionata con l'appellativo di «ecclesia», nel Tardo Medioevo la sua giurisdizione parrocchiale doveva essere già nulla, dato che dalla fine del Duecento non possedeva più un reddito proprio.
Con il trascorrere dei decenni divenne un oratorio campestre, dipendente dal vicino santuario di San Giovanni d'Andorno.
Il Santuario di San Giovanni d'Andorno
punto di interesse n°7a

Il santuario di San Giovanni Battista d'Andorno è dal Cinquecento il luogo di riferimento religioso e morale della Valle. La grotta dove ancora oggi è venerata la statua lignea del Precursore fu inglobata nel primo decennio del XVII secolo nell'odierna chiesa, poi ampliata nel Settecento su progetto dell'architetto Bernardo Vittone.
Il Campanun e il Parco della Rimembranza
punto di interesse n°7b

Il “Campanun” fu innalzato nel 1740 su un preesistente campanile del XVII secolo. La sua posizione, elevata e avanzata verso le borgate alte della Valle e la banda soulìa, fa sì che il suono della sua imponente campana (una delle più grandi del Piemonte) sia avvertito in pressoché tutti i paesi della Bürsch.
Il Sacro Monte e la mulattiera degli Urtüsc
punto di interesse n°8

Verso la fine del Seicento sulla mulattiera detta degli Urtüsc (piccoli orti), proveniente dalla parrocchia matrice di Campiglia Cervo, in corrispondenza dei cambi di direzione del percorso, che mantenevano costante la pendenza del tracciato e rendevano meno gravoso l'incedere dei viandanti, furono erette cinque edicole dedicate ai Santi Eremiti (San Antonio Abate e San Paolo Eremita, Sant'Ilarione, San Gerolamo, Sant'Onofrio e Santa Maria Maddalena), le quali costituiscono tuttora un suggestivo itinerario che dal ponte di Campiglia Cervo sale fino al Santuario di San Giovanni Battista, anch'egli un Eremita.
La cappella dell'Immacolata e Giovanni Antonio Cucchi
punto di interesse n°9

Eretta nel 1735 in una posizione isolata rispetto al Sacro Monte dedicato ai Santi Eremiti, la cappella dell’Immacolata è attribuita nella struttura architettonica al celebre pittore Giovanni Antonio Cucchi, nato nella vicina frazione Gliondini di Campiglia Cervo nel 1690, tra i più noti pittori biellesi del Settecento.
Itinerario naturalistico a cura della Scuola Elementare di Campiglia Cervo
punto di interesse n°10

Lungo la mulattiera che dalla frazione Gliondini conduce con un lieve dislivello fino a Campiglia Cervo all'inizio degli anni 2000 gli alunni della Scuola Elementare di Campiglia Cervo hanno realizzato con il supporto di Elena Accati, professore ordinario di Floricoltura all'Università degli Studi di Torino e originaria della frazione Bariola di San Paolo Cervo, un itinerario naturalistico dedicato alla vegetazione dell'Alta Valle del Cervo.
La chiesa parrocchiale di Campiglia Cervo e il polittico di Bernardino Lanino
punto di interesse n°11a

La parrocchia di Campiglia Cervo fu, nel 1575, tra le prime della Valle d'Andorno a staccarsi dalla chiesa matrice di San Lorenzo di Cacciorna e il suo oratorio, già dedicato a San Martino, patrono nazionale dei Franchi, fin dal maggio 1207 è citato nella bolla di papa Innocenzo III tra quelli soggetti alla giurisdizione canonica del Capitolo di Santo Stefano di Biella.
Le Scuole Tecniche Professionali a Indirizzo Edile di Campiglia Cervo
punto di interesse n°11b

Nel 1862, in considerazione delle capacità tecniche nel settore edile riconosciute agli uomini della Bürsch, della consuetudine migratoria stagionale e dell'esigenza di un costante miglioramento delle qualità professionali degli operai locali, si istituirono a Campiglia Cervo le Scuole Tecniche Professionali per le Costruzioni Edili e Stradali, per le quali l'ingegnere Alessandro Mazzuchetti progettò la sede accanto alla chiesa parrocchiale, che attualmente ospita anche la Scuola per l'Infanzia e la Scuola Primaria dell'Alta Valle.
La Società Operaia di Mutuo Soccorso della Valle d'Andorno
punto di interesse n°11c

Nella seconda metà dell'Ottocento sorsero anche in Valle del Cervo alcune Società Operaie di Mutuo Soccorso (S.O.M.S.), formate da individui con uguali diritti, alimentati da un profondo senso di fratellanza umana, nelle quali il lavoratore si affrancava dalla dipendenza dal commerciante per i generi più necessari alla vita, arginando così i sistemi speculativi che la nuova civiltà industriale stava portando a danno dell'operaio.
Forgnengo e i giochi incisi su pietra
punto di interesse n°12

All'interno dell'abitato di Forgnengo si trova la più alta concentrazione di giochi incisi su pietra del Biellese. Sebbene siano quasi tutti tavolieri per il filetto (griscia nella parlata locale), l'incisione più nota è il Gioco dell'Orso, le cui regole di gioco sono state recentemente riscoperte e promosse tra le nuove generazioni.
La faggeta
punto di interesse n°13

Il faggio (Fagus sylvatica), in dialetto fo, è con il castagno (Castanea sativa), che però nella vallata difficilmente cresce oltre il paese di Valmosca, la specie arborea caratteristica dell'Alta Valle del Cervo. Appartenente alla famiglia delle Fagacee, può raggiungere i 40 metri di altezza e il suo tronco nelle caratteristiche faggete della Bürsch assume una forma perfettamente rettilinea.
Le "stelline" di Sassaia
punto di interesse n°14

«Stelle son chiamate le donne di Sassaia, non in omaggio alla loro bellezza o perché siano immaginate solitarie lassù sulla montagna verso cui noi dal basso alziamo lo sguardo per vedere le stelle vere, ma perché lavorano da una stella all'altra: si levano con la Stella del mattino e si coricano con la Stella della sera e non cessano mai di lavorare» (Massimo Sella, La Bürsch, Biella, Centro Studi Biellesi, 1964).
Villa Piatti a Roreto e i soggiorni valligiani di Edmondo De Amicis
punto di interesse n°15

Costruita verso la metà dell'Ottocento dall'impresario Pietro Antonio Piatti (1802-1864) di Roreto, Villa Piatti è una delle più sontuose dimore signorili dell'Alta Valle del Cervo. Dominato dalla caratteristica torre a pianta circolare, il complesso presenta anche un orologio, una meridiana e alti terrazzamenti a sostegno degli orti retrostanti.
Pietro Antonio vi ospitò tra gli altri Camillo Benso di Cavour e Giovanni Battista Cassinis, celebre giurista e politico biellese che fu anche Presidente della Camera dei deputati.
Banda Veja e Banda Soulìa
punto di interesse n°16

«Una breve mulattiera si stacca dalla carrozzabile di Orio Mosso subito dopo il cimitero e prima di raggiungere la vetta della Pila forma una svolta: da questo osservatorio l'intera vallata si mostra a noi come sulle due pagine di un libro semiaperto; infatti l'orio o crinale di Mosso, dirupando su la Balma, sporge entro la vallata e quindi l'occhio può abbracciare simmetricamente i due versanti; sembra di trovarsi sopra un aereoplano che risalga la valle seguendo il corso del Cervo…»
La pista di Tomati e l'economia della canapa
punto di interesse n°17

Come suggerisce l'infinita serie di terrazzamenti con i quali i Valit ricavarono ristretti ripiani di terreno coltivabile (canvaj) strappandoli alle ripe scoscese della Bürsch, tra le occupazioni rurali che scandivano le giornate delle donne dell'Alta Valle del Cervo v'era in passato anche la coltivazione della canapa. Gli steli, raccolti e composti in mannelli, erano lasciati macerare in pozze di acqua (gorc d'la canva) ed essiccare al sole.
La stazione ferroviaria della Balma
punto di interesse n°18

Inaugurata il 31 dicembre 1891, la linea ferroviaria Biella - Balma (parte della rete delle Ferrovie Economiche Biellesi - F.E.B.), elettrificata nel 1924, fu il principale motore dello sviluppo delle vicine cave di sienite: alle corse dedicate ai passeggeri affiancava infatti convogli per le merci, a servizio anche dei cotonifici di Miagliano e dei cappellifici di Sagliano Micca.
 
 
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